Partendo da uno spunto che mi ha dato una piccola chiacchierata di ieri sera sulla gestione del forum mi è venuta in mente una cosa.
E siccome sono una logorroica all'ennesima potenza e non voglio dedicare un post sul blog alla cosa, anche perché mi sa che lo ho già fatto e miei tre lettori se ne accorgono quando mi ripeto troppo.
(Ultimamente il blog è un po' troppo...WCentrico, dopo il 17 la pianto!)
Scrivere i fatti propri in un post accessibile a tutti significa scegliere bene come scriverlo, anche se fosse accessibile a pochi. Esistono blog privatizzati che permettono l'accesso solo ad amici e conoscenti, ma quando quei conoscenti sono un centinaio mica lo so se quello che dico resta solo lì...quindi di solito scrivo le cose che in ogni caso tengo il coraggio di scrivere anche sul mio blog che è pubblico, magari con meno filtri.
Sul privato... a volte capita di sentire i fatti degli altri, dal parrucchiere al bar sul treno, tutti convinti che chi sia lì non ci ascolti, e la maggioranza delle volte è proprio così, ognuno ha i fatti suoi a cui pensare, ma se vi capita come compagno di scompartimento un Severgnini?
Che sui dialoghi del prossimo e le uscite più e meno infelici ci ha pure scritto un paio di libri. (lo so che sono più di due era un esempio!)
Ma anche senza che uno sia scrittore o giornalista, basta che abbia un blog.
Ops... si lo confesso a volte ho riportato dialoghi reali, magari nascondendo il reale luogo dove si erano verificati, ma senza inventarci attorno granché. Discorsi generici eh... e soprattutto fatti in modo tale che era palese che non importava chi sentiva.
uhm... tremo all'idea di trovare un giorno in un blog alcune mie uscite.
Più che altro tremo all'idea che vengano riportate male.(Tolto che di mio dovrei vergognarmi di certe cose che dico e scrivo!)
Vi faccio un esempio attinente alla scrittura.
Ho riletto da poco una cosa che avevo scritto anni fa, era su JAG in un sito oramai chiuso, ma le cose messe in internet vi restano
per sempre e forse chi aveva chiuso non lo sapeva nemmeno, era una specie di sfida a scrivere un pezzo su un dato episodio o il prosieguo di una fanfiction scritta da altri.
Ebbene mi ero completamente scordata di aver scritto quelle parole e quelle frasi.
Avevano senso per JAG, in alcune puntate il comandante Rabb ha delle uscite che giustificavano quello che avevo scritto. Cose tipo una donna gli parla della sua donna, e lui fa una faccia strana lei gli domanda se la cosa lo imbarazza e lui replica: se ti dico di sì mi dai del troglodita?
Ecco tolto che il comandante non era omofobo, non apertamente almeno, ma l'aria da: "non chiedere non dire" la rispettava in pieno.
Quindi quella mia scelta di frasi aveva una sua logica nel senso della trama del telefilm. (che almeno sollevava l'argomento, altri facevano finta che manco esistevano.)
Però a rileggerlo dopo anni, con i cambiamenti che ci sono stati, ultimamente pare che anche quella cosa del poter essere gay solo se non lo si faceva capire venga abrogata e sarebbe ora... cavolo uno può adorare una setta satanica per la libertà di culto e non può vivere la sua vita col suo compagno o compagna come meglio crede?
Lo trovavo e lo trovo un comportamento assurdo.
Ma se uno legge solo
quel breve racconto... mi sa che non si capisce e passo pure da omofoba.
A meno che uno poi non passi a leggere il mio blog e
certi post.
Però... è in pubblico.
Chiunque può leggere solo quella parte lì e farci su tutti i ragionamenti che vuole.
Gli manca il resto del puzzle.
Come a quelli che leggendo alcuni post mi hanno chiesto se ero lesbica.
Gente senza fantasia suppongo.
Cosa? uhm... dite che non si capisce cosa volevo dire all'inizio?
Effettivamente.
Edited by rabb-it - 12/1/2012, 21:29
